Dopo tutta questa pioggia
dovrei essere trasparente
Avrò di certo perduto il sapore
-rannicchio le foglie
come un piccolo Pegaso di vetro-
Mentre contraggo le mie ali
di giovane parassitaria
pino silvestre
spalanchi nuovamente le braccia
ad abbracciare le nubi
Neanche oggi, al risveglio,
ti sei spezzato
Qui nel sottobosco
al vento pigolano
i fiori di tarassaco
e si radicano i funghi
ubertose popolazioni
dei piani prati umidi
A che serve l’essenza silvestre
intrappolata negli aghi di smeraldo
e la lenta resina
monile ambrato della corteccia?
Non nutre gli uomini
se ne sugge un portentoso veleno
panacea di tutti i mali
ma i succhi nutrienti languiscono
nel benzoino sempreverde
Cosa vedi da lassù?
Ti sento fremere la notte
al passaggio delle comete
ti rabbrividiscono le fibre
schiacciate dalla materia, densissima
Solo per il gelo degli astri
ti ho visto piangere
e avrei voluto che il mio fragile stelo
si inerpicasse verso l’alto
abbagliato dal ruscello
di diamanti celesti
La più umile creatura
non è mai stata così vicina a Dio
Mente chi nega
che per noi
deboli parassitarie
la linfa basti
La sola ostinazione
che ci aggrappa alle radici
dei giganti eletti
ci lascia fiorire all’ombra
delle grandi cose
è per noi il diritto a schiudere
in candide infiorescenze
il nostro delicato profumo.
After all this rain
I should be transparent
For sure I will have lost my flavour
-I crouch my leaves
like a small glass Pegasus-
While I contract my wings
of young parasite
Scots pine
once again you open your arms wide
to embrace the clouds
not even today, at the awakening
you broke
Here in the undergrowth
dandelion flowers
cheep at the wind
and mushrooms take root
fertile populations
of the flat wet meadows
What is it for the essence of scots pine
trapped in emerald needles
and the slow resin
amber necklace to the cortex?
It does not feed men
they draw an exquisite poison from it
a panacea for every wickedness
but the nutrient juices languish
in the evergreen benzoin
What can you see from up there?
I hear you tremble at night
at the passing of comets
your fibers shiver
crushed by the very dense matter
Only for the frost of stars
I saw you crying
and I would have wanted my fragile stem
to climb upwards
dazzled by the stream
of heavenly diamonds
The most humble creature
has never been so close to God
They lie, the ones who deny
that for us
weak parasites
sap is enough
Only the perseverance
that anchors us to the roots
of the elected giants
lets us bloom in the shadows
of big things
it is for us the right to open up
in snow white inflorescences
our delicate scent.